La prof. Nina G.

Me ne aveva parlato l’ex alunno Francesco, un giorno del mese scorso che ero di servizio a Mandacarù.
-Sono andato a trovare la prof. G, che ora è ospite della casa di riposo di via Veneto ed è stata contentissima di vedermi…-
Ah, avevo commentato, potrei andare anch’io a farle visita, è a due passi da casa mia… E, invece, come spesso accade, anche stavolta il buon proposito è rimasto una pia intenzione e stamattina il viso dell’anziana insegnante me lo sono trovato davanti nella pagina dei ‘sorrisi’ del quotidiano locale.
Sì, la prof. Antonina G., meglio conosciuta come Nina, è ‘passata avanti’ all’età di 84 anni. Siciliana di Messina, trapiantata in Trentino da oltre cinquant’anni, aveva avviato sulla via della matematica e di Pitagora e di Euclide e dell’algebra migliaia, immagino, di studenti trentini, in una lunga carriera nelle aule della media Segantini prima e di un liceo, negli ultimi anni.
Quando fu la mia insegnante, nel triennio 1961-64 doveva essere giovanissima, poco più che trentenne ed io me la vedo ancora davanti, alta, magra, con corti capelli neri e ricci, con un grembiule nero di rasatello lucido, davanti alla lavagna o seduta dietro la cattedra. Severa ed esigente, non ammetteva ‘trasgressioni’ né dimenticanze né tantomeno atteggiamenti ‘lavativi’ (termine che talora usava con tono tagliente nei confronti del malcapitato di turno). No, non c’era confusione durante le ore di matematica, anzi probabilmente non si sentiva volare la classica mosca e si aveva il timore perfino di soffiarsi il naso, in caso di raffreddore, se non per lo stretto indispensabile.
Però era un’insegnante validissima che ti garantiva una preparazione sicura in vista delle superiori, oltreché sempre corretta nelle sue valutazioni e nei rapporti con gli studenti. Insomma, se rispettavi le regole e facevi il tuo dovere, non ci sarebbero stati problemi. E, pazienza, se non era, ella, al top delle insegnanti più amate (ma se dovessi, oggi, attribuire la palma di ‘docente preferito/a’ a coloro che ho incontrato in quegli anni, farei prima a scegliere un imparziale sorteggio…)
Ma fu nel 1974, quando, ironia della sorte, ricevetti una lunga supplenza, la prima nella scuola media, proprio nel mio vecchio istituto e mi ritrovai collega di corso della prof. G., che ne scoprii la profonda umanità. Dietro quello sguardo severo e accigliato, dietro quelle parole a volte acide e graffianti si celava una persona generosa e attenta agli altri, che mi fu di grande aiuto… morale in quella non sempre felice esperienza.
Anche per lei, mi aveva confidato, gli inizi erano stati duri, con un preside (sempre lo stesso) pronto a criticare e sancire e che quella ‘corazza’ di rigore con la quale si mostrava agli studenti, era una modalità di difesa (in parte, almeno –mi verrebbe da aggiungere).
Poi la supplenza ebbe fine, la mia strada seguì altri itinerari e i miei rapporti con la prof.G si limitarono a casuali incontri lungo le vie del centro, con qualche ‘sosta’ per un saluto e un aggiornamento delle rispettive vite.
Così il tempo è passato, un anno dopo l’altro, incontri sempre più radi, con la prof. G sempre più anziana e fragile, fino alla ‘scoperta’ del suo trasferimento nella casa di riposo e, quest’oggi, del suo decesso.
E domani mattina mi recherò al cimitero per l’ultimo saluto, con quel pizzico di malinconia che ti colpisce ogni volta che ripensi all’incessante ‘rotolare’ del tempo con il suo ‘macinare’ di ore, giorni, anni…
Riposa in pace, professoressa Nina, e che la terra ti sia lieve…

Informazioni su cautelosa

ex insegnante di scuola media; dinamica e attiva, amante della montagna, dei viaggi, di tutto quello che c'è da scoprire al mondo (senza 'rischi', però...) Anche adesso che sono in pensione, avrei bisogno di giornate di 28 ore almeno...
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12 risposte a La prof. Nina G.

  1. agrimonia71 ha detto:

    a me le prof rigorose, ma giuste mi piacciono sempre….sii lieve prof

    • cautelosa ha detto:

      Sì, sono stata fortunata ad avere la prof. Nina come insegnante, anche se, in quell’età adolescenziale, non sempre ci si rendeva conto dell’importanza di avere docenti ‘seri’.

  2. 'povna ha detto:

    Mi unisco all’augurio. Un abbraccio, Cautelosa.

  3. menùdola ha detto:

    Bello quell'”incessante rotolare del tempo” che prima o poi macinerà tutti. Forse anche noi. Per ora, un saluto voglio farlo anch’io alla severa prof. G.

    • cautelosa ha detto:

      Eh, caro Guido, ogni tanto ci penso a quest’azione incessante del tempo che a volte sembra lentissimo e quasi fermo e invece corre inesorabile… Sarà l’età a condurmi a considerazioni malinconiche, pronte a diventare tetre? Mah…
      Per fortuna, poi passa. Fino alla successiva occasione.

  4. giudig ha detto:

    Mi ricorda molto la figura della mia prof di matematica all’epoca delle superiori. Anche l’aspetto me la richiama. Molto esigente con i suoi allievi e non transigeva mai a compiti non fatti o fatti male. La mia logica attuale deve gran merito a lei. Saluto da quaggiù la tua prof, oramai tra i più, Riposa in pace prof Nina! 🙂

    • cautelosa ha detto:

      La prof. G. è stata una figura ‘forte’ nella scuola di quegli anni, che incuteva timore più che riscuotere simpatia. Per questo, l’apprezzamento per il suo essere insegnante è sorto dopo, quando gli studenti sono cresciuti e sono diventati consapevoli.
      Così, spesso, accade nella vita…

      • giudig ha detto:

        La consapevolezza del valore di una persona… quanto è bello! Anche io ebbi modo, dopo circa 20 anni dal diploma di rincontrare la mia Prof. Fu un incontro felice anche perchè parlavamo da pari. Mi chiese della mia nonna che ricordava ai colloqui e della mia famiglia. Lei si aprì parlandomi della sua. Ho presente il suo sorriso e il suo volto disteso, non come quando saliva in cattedra o ti chiamava alla lavagna. Pensa che anche tu sarai oggetto di ricordi nei tuoi ex allievi! Sono certa che ti ricorderanno con piacere. Buona giornata Mariella! 😀

  5. margherita ha detto:

    Il tuo ricordo è vivo e affettuoso, uno sguardo tenero al passato ed a tutto quello che ci ha insegnato. Saperlo riconoscere ed apprezzare è un gran pregio! La prof.G sarà sicuramente orgogliosa di aver lasciato questo ricordo ^_^

    • cautelosa ha detto:

      Mi ha fatto sorridere di tenerezza il racconto dell’amica che le è stata vicina negli ultimi anni, con la quale ogni tanto la prof. G parlava dei suoi anni di scuola.
      -Nina, sei stata l’incubo di tanti studenti!- scherzava l’amica.
      -Io?? Ma va là…- rispondeva sorridendo -Ma se ero un pezzo di pane!!-
      -Sì, ma di quello ‘integrale’!!-

  6. cautelosa ha detto:

    @Giuliana: sì, è bello scoprire che quegli insegnanti che ti hanno fatto talvolta tribolare sono anch’essi ‘esseri umani’.
    Ed io spero di averlo fatto capire ancora quand’ero in servizio…. (perché, quando sarà quel giorno, non sarò in grado di sentire le parole di commiato e di rimpianto che ci dovessero essere 😉
    Ciao!

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